Dolori articolari in menopausa, un disturbo al femminile
Durante la menopausa il drastico calo degli estrogeni comporta una degenerazione del sistema osteo-articolare. Ecco perché la donna è più esposta al rischio di dolori articolari in menopausa. Scopriamo come prevenirli e le possibili terapie.
La menopausa è una condizione che interessa le donne, per lo più tra i 45 e i 55 anni di età, che corrisponde ad un periodo di profondi cambiamenti ormonali e di conseguenza anche fisici.
Vampate di calore e sudorazione sono tra i disturbi che la donna avverte più frequentemente nel periodo del passaggio dall’età fertile alla scomparsa del ciclo mestruale, ma anche i dolori articolari in menopausa possono rappresentare una manifestazione fisiologica chiara del momento. Secondo uno studio americano ben la metà delle donne, a due anni dalla menopausa, lamenta disturbi a carico delle articolazioni. Per molte di esse si tratta del sintomo più fastidioso con il quale devono imparare a fare i conti. Un disturbo che colpisce soprattutto la zona delle spalle e delle piccole articolazioni.
Perché la donna può soffrire di dolori articolari in menopausa
Durante la menopausa la donna assiste ad un drastico cambiamento ormonale, sono gli estrogeni in particolare a precipitare. Questi ormoni sono importantissimi per il benessere della donna e, a livello del sistema muscolo-scheletrico agiscono sull’idratazione di legamenti, muscoli, cartilagine e sulla densità dell’osso. Il sistema osteo-articolare è quindi messo a dura prova e il crollo degli estrogeni può causare uno stato di infiammazione e conseguente dolore localizzato a livello delle articolazioni.
La degenerazione del sistema osteo-articolare può portare nei casi più gravi ad un progressivo degenerare della cartilagine con un conseguente manifestarsi dell’artrosi. È quindi nel calo di estrogeni che va ricercato il motivo per cui patologie come osteoporosi e artrosi colpiscono maggiormente il sesso femminile.
Come diagnosticare e come prevenire l’insorgere di dolori articolari in menopausa
I cambiamenti ormonali in menopausa vengono spesso trascurati portando ad una degenerazione dei sintomi a carico del sistema osteo-articolare. La fase infiammatoria su cui si può agire se non curata può portare ad una fase degenerativa con danni irreversibili alle articolazioni.
Quando insorgono i dolori articolari è quindi bene rivolgersi al proprio medico che, tenendo conto della storia clinica della paziente, procederà con gli esami che ritiene opportuni che lo aiuteranno a capire lo stato di avanzamento della problematica e ad individuare l’opportuna terapia. Sebbene, come abbiamo detto, si tratti di condizioni legate al calo ormonale, vi sono accorgimenti nel proprio stile di vita che possono aiutare la donna a prevenire l’insorgere dei dolori articolari in menopausa. Ecco 3 fattori che giocano un ruolo importante nella prevenzione:
- Mantenere un peso forma adeguato e una dieta equilibrata fatta di frutta, verdura e alimenti contenenti Omega3
- Praticare un’attività fisica costante e soprattutto non smettere quando i dolori insorgono
- Evitare condizioni di forte stress poiché predispongono il nostro fisico ad un calo delle difese immunitarie e quindi all’accentuarsi dei disturbi dolorosi.
Come trattare i dolori articolari in menopausa
Il trattamento del disturbo prevede una forte collaborazione tra gli specialisti coinvolti: ginecologo, ortopedico e fisiatra. Se solitamente durante la menopausa il ginecologo prescrive una terapia ormonale, l’attività fisica non deve essere trascurata e deve accompagnare la donna. Ma quali sono gli esercizi più consigliati? Quelli che consentono di ristabilire fluidità articolare come esercizi di allungamento sia in acqua che a corpo libero in palestra.
Quando invece si è già nella fase cosiddetta degenerativa del disturbo la donna può ricorrere a terapie infiltrative. Le più comuni sono quelle a base di:
- acido ialuronico: che promuove la lubrificazione delle articolazioni interessate
- PRP, ossia plasma arricchito di piastrine che ha effetto riparativo e quindi un’azione antinfiammatoria più efficace
L’assunzione di antinfiammatori, i cosiddetti FANS, come quelli a base di Naprossene sodico possono aiutare la donna ad alleviare il disturbo quando questo si presenta in maniera particolarmente forte e quasi invalidante.